mercoledì 17 novembre 2010

Appello al Sindaco di San Vito Chietino

In seguito agli allarmi lanciati da associazioni ambientaliste e dalla costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina, ho scritto questa email al sindaco di San Vito Chietino. Non pretendo di avere ragione. Molti penseranno che la mia è una crociata oscurantista. Il progresso significa crescita. L'attuale crisi economica, così tesa alla crescita trascurando lo sviluppo, è il risultato di un progresso distruttivo che, attraverso un processo auto giustificativo di inversione morale, si trasforma in regresso. E' solo la mia opinione personale. Spero che l'email che segue convinca qualcuno sulla possibilità di invertire la tendenza alla distruzione del bene comune. Credo che non ne deriverà un male per nessuno, specie per la Natura.

Gentile Sindaco,
sono stato messo a parte da associazioni ambientaliste e dalla costituente del Parco Nazionale della Costa Teatina del progetto per un porto turistico nel suo comune e di un villaggio turistico. Mi sembra incredibile che ancor oggi si possa anteporre gli interessi dei singoli a quelli della collettività. Scempi ecologici come quelli in programma non apporteranno che inquinamento e dissesto idrogeologico a un territorio già oggi visibilmente a rischio erosione, così compreso tra la collina e il mare. In coscienza credo che noi tutti si sappia che il "creato" è un dono da preservare il più possibile così come lo abbiamo ricevuto per consegnarlo alle generazioni future in buono stato.
Tanto si può fare per promuovere il turismo a San Vito senza distruggere San Vito. Da pescarese, vedo in San Vito e negli altri paesi della costa dei trabocchi quello che era e sarebbe potuta essere Pescara se non fosse stata annientata dalle speculazioni edilizie. Il mare di San Vito non è più pulito come lo era appena dieci anni fa e non tornerà ad esserlo dopo che un porto o una città "satellite" saranno costruiti. Quando l'acqua sarà diventata olio, quale turista potrà più interessarsi a San Vito? Per favore, si impegni a valorizzare il bene comune attraverso la sua religiosa conservazione.

Distinti saluti,
Mario Cipollone

domenica 7 novembre 2010

Abruzzo Ontologico o Deontologico?

Questo articolo è stato pubblicato martedì 12 ottobre 2010 nella rubrica"Ditelo al Centro" del quotidiano "Il Centro" con il titolo "Tutela ambientale a parole" (le foto non sono state pubblicate, né la frase che le introduceva, presumibilmente per motivi di spazio). Lode a "Il Centro" per dare spazio alle opinioni della cittadinanza, nella speranza congiunta di cittadini ed editore che queste vengano lette e ricevute dai Signori politici.
Mario Cipollone
 
Caro Direttore, mentre nella nostra regione imperversa lo scandalo “Rifiutopoli” e si contesta il progetto di nuove discariche, non si risolve ancora in Abruzzo il problema della bonifica di territori di notevole pregio naturalistico, in antitesi proprio con la tendenza di sviluppo turistico della nostra terra. Se la gestione del demanio marittimo urbano viene demandata quasi esclusivamente ai privati durante la stagione balneare, purtroppo solo in quella, il demanio extraurbano è abbandonato all'inciviltà e all'incuria da parte delle amministrazioni, solerti nel rivendicarne i benefici di gestione e altrettanto nello scaricarsene gli oneri. Così la sensibilità ecologica del nostro Abruzzo, lanciato verso un incerto avvenire tra progresso industriale e “sostenibilità” ambientale, resta legato alle iniziative di associazioni ambientaliste e di individui di buona volontà, mentre si assiste all'annosa sedimentazione di rifiuti, ospiti non invitati di un ecosistema che probabilmente non li metabolizzerà mai, essendo tuttora sconosciuto il tempo di biodegradazione delle materie plastiche, in aree monumentali della costa teatina, alle foci e sui lungofiumi (tra cui la discarica tossica di Bussi) e nelle aree collinari, relegate a limbo geografico spesso sacrificato ad appetiti urbanistici sfrenati. Urge il recupero di queste aree prima che i costi di bonifica diventino ingentissimi. L'appello alle nostre amministrazioni è quello di intervenire in azioni efficaci di pulizia, prevenzione e educazione civica, di dedicare una maggiore attenzione al territorio, anche a quello apparentemente improduttivo che è, quasi sempre, il biglietto da visita della nostra regione. Mi chiedo se la costituzione di aree protette marine, fluviali e collinari possa rivelarsi vincente nella gestione di un ambiente troppo decantato a parole, ma poco tutelato nei fatti. Queste due foto, da me scattate a Ortona, evidenziano la differenza tra l'essere e il dover essere. Purtroppo, non basta spostare l'obiettivo della macchina fotografica per ristabilire l'ordine naturale delle cose.

giovedì 21 ottobre 2010

Warlike ants

arlike ants
Warlike ants


I recall black strings across the ground, vulture-eyes-overhead-reconnoitring. Finding out the stream of life and invent the way to rend it by reiterate assaults from the shining morning to the bleeding dusk. My cousin and I, both ten, soldiers of a useless war, waged in response of the challenge by the most numerous beings that proliferated just where we demanded to be the only regulators over the creation. Once we attacked native villages in the weeds and, scouts of a colonial army, swept out their circular camps. We slaughtered either red ants or redskins. We looked at either red antennas or squashed and black abdomens drying up under the young sun of a Texan spring or that unremitting one of an African summer. We beat the ground with our indexes, and reckoned our daily deceases by the pain of pattering on the gravels. In the evening, we shook hands with a turgid finger, both agreed on postponing the today’s last assault to tomorrow’s first.

sabato 17 luglio 2010

Personal Information

Mario Cipollone was born on March 18, 1981, in Pescara, Italy, where he carried out all his studies. (...) He has always distinguished himself in different prizes and competitions of literature in which he participated. One of his stories “The woodpecker” is included in the collection “Caro Diario”, published by “Ortucchio Castle's club of culture”. His “Mental bugs” was published in 2006 by Tracce Edition as the winner of "Giovani autori" prize, held by Fondazione Abruzzo. In 2006 he ranked second “ex-aequo” at X edition of "Valerio Gentile" National Award of Fiction with "All'ombra della fattoria" (“In the farm's shade").

domenica 4 luglio 2010

Paradiso perduto

Ho scritto questo articolo da destinare alla pubblicazione nello spazio riservato alle opinioni della cittadinanza su un quotidiano locale. Non è stato pubblicato. Devo ammettere che il mare di questi giorni di inizio luglio 2010 a Pescara sta smentendo quanto da me scritto di seguito grazie in primis alla Natura, ma anche alla mano dell'uomo. Operazioni di pulizia di alcuni tratti del lungomare pescarese sono state effettuate e i benefici si sono immediatamente resi visibili. Tuttavia, abbassare la guardia sembra impossibile e parte di quanto da me scritto qui risulta tuttora attuale, soprattutto la generale disaffezione e la sfiducia del pescarese per il proprio mare. Da ciò è partita la mia riflessione, condivisibile o meno, che speriamo diventi presto superata in un rinnovato connubio tra uomo e Natura.
Mario Cipollone

“Sento con sempre maggior frequenza ripetere da concittadini e turisti delusi frasi come “il mare a Pescara è sporco. Andrò in vacanza in Croazia, alle Tremiti, nel Salento o in Sardegna”. Da pescarese, amante del mare e delle montagne d'Abruzzo, insorgerei nella difesa della nostra spiaggia e del nostro tratto di Adriatico “verde come i pascoli dei monti” se l'incuria che accomuna quasi ogni angolo marino della costa abruzzese, non risparmiando le rinomate località marittime della costa teatina e teramana, ormai snobbate da coloro che cercano mete succedanee a quelle di casa propria, non mi smentisse: spiagge invase da rifiuti, corsi d'acqua trasformati in fogne, porti da cui parte ogni genere di rifiuto della marineria, che finisce per spiaggiare senza che nessuno lo raccolga. Questo è il quadro che si presenta agli occhi del cittadino, di chi vorrebbe valorizzata la propria terra non solo a parole e a quelli del turista che si aspetterebbe che un servizio concreto corrisponda agli accattivanti slogan pubblicitari usati per attrarlo. Soprattutto, vorrei dire a quanti identificano Croazia, Tremiti, Salento ecc... quali paradisi marini, che in un'epoca nemmeno troppo remota si potevano vedere balzare i delfini dalla spiaggia di Pescara e che le cause del degrado del nostro mare vanno ascritte a noi stessi, nelle politiche volte al raggiungimento di obiettivi fallaci e di corto raggio (industrializzazione, sfruttamento del territorio, crescita economica anziché sviluppo) che non ancora corrompono l'altra sponda dell'Adriatico o le isole già citate grazie a storia e conformazione geografica diverse, senza però dover dimenticare che un recupero del nostro mare è ancora possibile, come la contaminazione di quei “paradisi” (basti vedere quanto sta accadendo nel Golfo del Messico), se non già in atto, è inevitabile se non si abbandona la mentalità “usa e getta” che sta distruggendo quanto avevamo di più prezioso senza che ancora ce ne siamo resi conto fino in fondo.”

mercoledì 16 giugno 2010

Blog's mission

Attraverso questo semplice blog, desidero trasmettere il mio amore per la natura e la terra d'origine e la poesia che esso mi inspira. Però decantare le bellezze naturalistiche d'Abruzzo sottacendo le ferite che politiche dissennate e di corto raggio gli hanno inferto e stanno infierendo non è possibile: spiagge sporche, montagne e colline aggredite da incendi ed edificazione selvaggia, inquinamento dei fiumi e dei laghi, un'inefficace gestione del territorio, con la scomparsa di specie animali (il gambero di fiume) e vegetali caratteristiche e di pregio, della minaccia costante a quelle che da millenni hanno dovuto coabitare con l'uomo riuscendovi fino ad oggi, ma che oggi rischiano di non vedere il domani (l'orso marsicano su tutte) rendono amara quella che sarebbe l'ottimistica contemplazione dei ritratti della natura generosa di cui siamo fortunatamente circondati e che né la penna né la fotografia potranno mai onorare fino in fondo. E' auspicabile l'impegno di tutti alla salvaguardia di questo bene comune e imprescindibile alla nostra sopravvivenza; l'invito agli abruzzesi a conoscere e amare la propria terra, ai non-abruzzesi di venire a visitarla; a chiunque di entrarvi in punta di piedi per non vulnerare l'equilibrio precario di questa terra così forte e così fragile.

Mario Cipollone

With this simple blog, I intend to communicate my love for Nature and my native country, the poetry that that love inspires me. But it is not possible to extol Abruzzo's beauties of Nature concealing the wounds that crazy and short-sighted policies have caused and are causing: dirty beaches, hills and mountains scorched by fires and uncontrolled urbanization, pollution of rivers and lakes, an ineffective land management, that leads to the extinction of important local animal (the river crayfish) and vegetable species, the continuous threat to those ones that have been coexisting for millennia with the man to the present day, but that risk not to see the tomorrow's dawn (the Marsican bear above all) embitter that optimistic contemplation of the portraits of the generous Nature by which we are so luckily surrounded, whom can never be honoured by any pen or camera throughout. Everyone's commitment to the protection of this common and indispensable good to our survival is as desirable and needed as the exhortation to the Abruzzeses to know and love their own land, to non-Abruzzes to come and see it, to everyone to enter it on tiptoe not to harm the precarious equilibrium of this land so strong as frail as well.

Mario Cipollone