domenica 7 novembre 2010

Abruzzo Ontologico o Deontologico?

Questo articolo è stato pubblicato martedì 12 ottobre 2010 nella rubrica"Ditelo al Centro" del quotidiano "Il Centro" con il titolo "Tutela ambientale a parole" (le foto non sono state pubblicate, né la frase che le introduceva, presumibilmente per motivi di spazio). Lode a "Il Centro" per dare spazio alle opinioni della cittadinanza, nella speranza congiunta di cittadini ed editore che queste vengano lette e ricevute dai Signori politici.
Mario Cipollone
 
Caro Direttore, mentre nella nostra regione imperversa lo scandalo “Rifiutopoli” e si contesta il progetto di nuove discariche, non si risolve ancora in Abruzzo il problema della bonifica di territori di notevole pregio naturalistico, in antitesi proprio con la tendenza di sviluppo turistico della nostra terra. Se la gestione del demanio marittimo urbano viene demandata quasi esclusivamente ai privati durante la stagione balneare, purtroppo solo in quella, il demanio extraurbano è abbandonato all'inciviltà e all'incuria da parte delle amministrazioni, solerti nel rivendicarne i benefici di gestione e altrettanto nello scaricarsene gli oneri. Così la sensibilità ecologica del nostro Abruzzo, lanciato verso un incerto avvenire tra progresso industriale e “sostenibilità” ambientale, resta legato alle iniziative di associazioni ambientaliste e di individui di buona volontà, mentre si assiste all'annosa sedimentazione di rifiuti, ospiti non invitati di un ecosistema che probabilmente non li metabolizzerà mai, essendo tuttora sconosciuto il tempo di biodegradazione delle materie plastiche, in aree monumentali della costa teatina, alle foci e sui lungofiumi (tra cui la discarica tossica di Bussi) e nelle aree collinari, relegate a limbo geografico spesso sacrificato ad appetiti urbanistici sfrenati. Urge il recupero di queste aree prima che i costi di bonifica diventino ingentissimi. L'appello alle nostre amministrazioni è quello di intervenire in azioni efficaci di pulizia, prevenzione e educazione civica, di dedicare una maggiore attenzione al territorio, anche a quello apparentemente improduttivo che è, quasi sempre, il biglietto da visita della nostra regione. Mi chiedo se la costituzione di aree protette marine, fluviali e collinari possa rivelarsi vincente nella gestione di un ambiente troppo decantato a parole, ma poco tutelato nei fatti. Queste due foto, da me scattate a Ortona, evidenziano la differenza tra l'essere e il dover essere. Purtroppo, non basta spostare l'obiettivo della macchina fotografica per ristabilire l'ordine naturale delle cose.

Nessun commento:

Posta un commento