domenica 4 luglio 2010

Paradiso perduto

Ho scritto questo articolo da destinare alla pubblicazione nello spazio riservato alle opinioni della cittadinanza su un quotidiano locale. Non è stato pubblicato. Devo ammettere che il mare di questi giorni di inizio luglio 2010 a Pescara sta smentendo quanto da me scritto di seguito grazie in primis alla Natura, ma anche alla mano dell'uomo. Operazioni di pulizia di alcuni tratti del lungomare pescarese sono state effettuate e i benefici si sono immediatamente resi visibili. Tuttavia, abbassare la guardia sembra impossibile e parte di quanto da me scritto qui risulta tuttora attuale, soprattutto la generale disaffezione e la sfiducia del pescarese per il proprio mare. Da ciò è partita la mia riflessione, condivisibile o meno, che speriamo diventi presto superata in un rinnovato connubio tra uomo e Natura.
Mario Cipollone

“Sento con sempre maggior frequenza ripetere da concittadini e turisti delusi frasi come “il mare a Pescara è sporco. Andrò in vacanza in Croazia, alle Tremiti, nel Salento o in Sardegna”. Da pescarese, amante del mare e delle montagne d'Abruzzo, insorgerei nella difesa della nostra spiaggia e del nostro tratto di Adriatico “verde come i pascoli dei monti” se l'incuria che accomuna quasi ogni angolo marino della costa abruzzese, non risparmiando le rinomate località marittime della costa teatina e teramana, ormai snobbate da coloro che cercano mete succedanee a quelle di casa propria, non mi smentisse: spiagge invase da rifiuti, corsi d'acqua trasformati in fogne, porti da cui parte ogni genere di rifiuto della marineria, che finisce per spiaggiare senza che nessuno lo raccolga. Questo è il quadro che si presenta agli occhi del cittadino, di chi vorrebbe valorizzata la propria terra non solo a parole e a quelli del turista che si aspetterebbe che un servizio concreto corrisponda agli accattivanti slogan pubblicitari usati per attrarlo. Soprattutto, vorrei dire a quanti identificano Croazia, Tremiti, Salento ecc... quali paradisi marini, che in un'epoca nemmeno troppo remota si potevano vedere balzare i delfini dalla spiaggia di Pescara e che le cause del degrado del nostro mare vanno ascritte a noi stessi, nelle politiche volte al raggiungimento di obiettivi fallaci e di corto raggio (industrializzazione, sfruttamento del territorio, crescita economica anziché sviluppo) che non ancora corrompono l'altra sponda dell'Adriatico o le isole già citate grazie a storia e conformazione geografica diverse, senza però dover dimenticare che un recupero del nostro mare è ancora possibile, come la contaminazione di quei “paradisi” (basti vedere quanto sta accadendo nel Golfo del Messico), se non già in atto, è inevitabile se non si abbandona la mentalità “usa e getta” che sta distruggendo quanto avevamo di più prezioso senza che ancora ce ne siamo resi conto fino in fondo.”

4 commenti:

  1. Se dal mare di Pescara ti aspetti fondali tipo Sardegna o Maldive, sarà una delusione, ma definire il mare di Pescara sporco è un po' esagerato. E' un mare bassissimo con fondale sabbioso e l'acqua tende a essere torbida, in più considera che solitamente è molto affollato!

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  2. Hai ragione. L'intento del mio articolo è proprio quello di sensibilizzare alla tutela del nostro mare e di tutti i mari. Grazie per il commento.

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  3. Ciao Mario! Nel commento precedente mi rivolgevo al turista(che di mare non ne capisce nulla) che si permette di etichettare il mare a Pescara sparando la frase "il mare a Pescara è sporco".

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  4. Lo so. Spero comunque che molti "detrattori" si ricredano guardando il mare di questi giorni e, spero, del resto dell'estate. Staremo a guardare dalle nostre spiagge. A presto!

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